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Tamerisco IX

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IX

Dove si parla dell'amore eroico di Susanna.



Alcuni giorni dopo ricevemmo in biblioteca una visita inaspettata: la signora Cabrini, Marta (ormai posso chiamarla così, in modo familiare) e Nicola Coito chiedevano di me e di Guido, volevano poter parlare in un ambiente appartato. Li ricevemmo in una stanzetta attigua agli uffici, di solito adibita a ripostiglio e a fumeria. Adelina, sebbene non invitata a quel conciliabolo, ci seguì come calamitata dalla forza della curiosità. 

“Quando siete stati a trovare Susanna, in lavanderia, avete poi raccontato a qualcuno?”

Ai nostri decisi dinieghi Coito continuò con quell’aria di freddo distacco da ispettore della Finanza che gli era congeniale: “ Come avete avuto l’indirizzo della lavanderia?”

“ Susanna mi ha telefonato pregandomi di andare a trovarla” Rispose Guido appena riavutosi dalla sorpresa della comparsa di quei due che, dopo la partenza di Susanna, si erano dissolti nel nulla ed ora parevano riemergere da un’altra dimensione. Seguirono trenta secondi di silenzio. Coito scuoteva il capo lentamente come se si preparasse a mordere. Marta nei calzoni celesti e camicetta bianca ridondante di pizzi che le donava un’aria di bambola antica ruppe il silenzio ritenendo doveroso darci  qualche spiegazione; la sua educazione la obbligava a scusarsi per il tono indisponente di Coito di cui si sentiva in qualche modo responsabile.

“ La sera dopo la vostra visita, quando Susanna è tornata a casa, ha trovato dinanzi all’uscio il suo gatto morto, sgozzato” La sorpresa impedì a tutti di fiatare. Rimanemmo muti, con aria interrogativa. 

“ Come certamente sapete, Pietro vive con una donna, Maria Pergamena. Essendo lei tossicodipendente non solo ha divorato i suoi ultimi spicci, ma lo ha pure contagiato nel vizio. Comunque sia, Pietro ha consumato gli ultimi soldi e si è messo in mano agli usurai, che ora lo perseguitano.” 

Guido sbatteva violentemente le palpebre in un tic nervoso. Io guardavo Coito che immobile, inespressivo pareva in quel momento essersi estraniato mentalmente. Adelina ascoltava con aria meravigliata come una bambina ascolterebbe una favola.

“ Susanna ha sempre seguito Pietro, seppure a distanza. Anzi ha avuto con lui abboccamenti violenti, in cui per poco non sono venuti alle mani” Interruppe Coito guardandomi con aria di complicità, che io mi guardai bene dal raccogliere.

“E’ arrivata persino a garantire lei per Pietro, sperando di fermare la mano dei criminali” Proseguì Marta commossa dall’amore eroico e sconfinato di Susanna.

“Così si trova coinvolta e lei pure perseguitata. Le avevo trovato io il lavoro in quella lavanderia e nessuno doveva sapere” La voce di Coito vibrava sottilmente stizzita, “Ora è nascosta dai Cabrini. Pietro è scomparso da parecchio tempo, senza lasciare tracce e così pure Pergamena, che pare sia molto malata”.

Questi avvenimenti impressionarono profondamente Adelina che ogni volta a letto mi diceva che Susanna era diventata più bella, che la sofferenza aveva donato ai suoi occhi una profondità misteriosa.

“Ci staresti con lei?” domandava

“Non è il mio tipo” mentivo

“Ma va! Questa proprio non me la fai credere. Poi, a letto, con l’esperienza che ha…”

E io le domandavo se lei avrebbe fatto per me quello che Susanna aveva fatto per Pietro, se avrebbe rischiato la vita per me.




 

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